PSICOLOGIA ALCHEMICA | anche su Facebook il simbolo risplende...

Nel gruppo "Piscologia Alchemica" si radunano appassionati di alchimia, addetti ai lavori in area "psi", curiosi, ricercatori. Le persone interessate a pubblicizzare se stesse o i propri corsi (che siano in area New Age, che sia coaching o counselling o altro) non sono gradite, se non si mettono in gioco; vengono allontanate o semplicemente ignorate. Il gruppo si auto-regola e gli amministratori regolano con poche linee guida: gli occhi e le mani e le anime si collegano dai computer e dai telefonini di tutta Italia (e non solo), portano immagini e testi, portano domande.

Ciro Ferraro è il direttore dei lavori; l'idea di aprire il gruppo è stata sua. Psichiatra, psicoterapeuta di formazione cognitivista, lui vive a Napoli e lavora nelle strutture pubbliche. La sua ricerca personale lo ha portato ad aprire vie tra i simboli e gli archetipi, tra le pagine di Jung e Hillman, fino all'idea di un gruppo per riflettere "insieme". Dal gruppo è nato il blog "Psicolgia alchemica: alle radici di una conoscenza antica per il benessere dell'uomo moderno".

Maria Grazia Monaco è una donna di grande cultura, una ricercatrice del profondo; lei "fa anima" ogni volta che scrive un pezzo per il gruppo e per la Pagina, e lo fa sin dall'inizio; lo fa ogni volta che - con pazienza - commenta e approfondisce un tema affinché tutti possano fruire al meglio delle spiegazioni o delle riflessioni che scaturiscono da uno stimolo. 

Ferdinando Testa, psicologo analista, è arrivato nel gruppo come amministratore poco dopo di me, e adesso ci regala splendide immagini accompagnate dagli scritti di Jung e da spunti e scorci e pennellate, figure d'anima dalle quali scaturiscono possibilità di nuove aperture. 

Io sono e mi sento (anche affettivamente) parte di questo piccolo gruppo di curatori e del grande gruppo di partecipanti; festeggio il mio secondo anno di confronto con Ciro, Maria Grazie e Ferdinando e il mio primo da "admin". 

"Psicologia Alchemica" è un calderone esplorativo nel quale ho messo ingredienti leggeri e metalli pesanti da trasformare. Quando ancora le "Favolesvelte" erano solo un blog (e del libro di Golem Edizioni non c'era nemmeno l'ombra) ne postavo una "speciale", ermetica, ogni mercoledì. Le storie alchemiche venivano accolte e commentate con interesse. Devo anche al gruppo, il successo del progetto e la nascita del mio prodotto cartaceo - Opus lunae et solis da scrittrice. Collaboro seguendo l'intuizione, il desiderio: porto immagini tratte dall'arte e dalla letteratura, romanzi alchemici, gli inferni di Strindberg, la simbologia delle città, la Torino magica. Porto la mia passione per l'alchimia al femminile, il lavoro che ho fatto per la tesi di laurea nel 1998 ("L'Androgino femmina"), l'approfondimento del "Mysterium Coniunctionis" di Carl Gustav Jung. Porto l'alchimista che sono, la donna in viaggio. Non è possibile frequentare il gruppo in questione senza l'amore per la verità dell'anima.

VI SALUTO RIPORTANDO QUI IL MIO POST DI OGGI E INVITANDOVI A VENIRCI A TROVARE. 



"(fotografie tratta da un video che ho curato qualche anno fa)
LA GRAN MADRE DI DIO

Proseguo (chiedo venia per la lentezza) la mia - di certo non esaustiva- passeggiata tra le meraviglie e i misteri di Torino.

Mi piacerebbe, se posso proporre un'idea, che i membri di questo gruppo facessero una piccola ricerca sulle altre città, magari meno note in quanto a fascino esoterico e magico. Se non ricordo male Francesco Boer avevi fatto un discorso anche tu, anzi veri e propri incontri?
La Gran Madre, edificio ottocentesco progettato da Ferdinando Bonsignore (Torino 1760 - 1849), è decisamente "il Vas" che spunta come elemento centrale nella città, al di là del fiume. Non puoi non notarla. Le sue statue, Fede e Religione, sono personaggi inconfondibili, evidenti. La Fede, con il calice in mano, è diventata nella fantasia (?) mitologica cittadina colei che indica il punto esatto in cui il leggendario Graal sarebbe nascosto. Guardando attentamente la statua, diventa impossibile capire dove guardi, in quanto priva di occhi. Sarà un caso, per noi qui, convinti che il Graal sia un'immagine simbolica piuttosto che concreta?
La chiesa ha pianta circolare. La sua forma ricorda un ventre, un utero, un vaso, un calice rovesciato. Tutto di lei ricorda il principio femminile. La scritta sul frontone: ORDO POPULUSQUE TAURINOS OB ADVENTUM REGIS, ovvero LA CITTA' E I CITTADINI DI TORINO PER IL RITORNO DEL RE, a me fa pensare al momento alchemico in cui il Re-Sol si sta trasformando nel vaso, come nella cantilena di Ripley.
"Allorché le membra del bambino furono putrefatte, egli perse l'odiosità della massa di carne, rendendola simile alla luna, senza i poli del cielo, poi avvolendola in spirale verso lo splendore del sole." (strofa 25).
Bene, mi è venuta voglia di fare un articolo più esteso nel mio blog, vado a scriverlo. A dopo."







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