PEZZI DI DONNA | quando a parlare è il corpo animato (o l'anima in corpo)
Se gli alchimisti dei nostri giorni son poeti, scrittori, pittori e sognatori, Anais Nin è certamente una tra le mie artefici preferite. Scrittrice autobiografica eppure narratrice di tutte le donne del mondo, nelle pagine de "La casa dell'incesto" racchiude e schiude un mistero.
Il libro, come da lei stessa descritto, è una "distillazione corrosiva", la sua "stagione all'inferno", l'Opera alchemica al Nero. Scritto in prosa surrealista, è una lirica onirica intensa e densa di stimoli che scorre come un sogno, lasciando impresse sulla carta le orme di un processo che potrebbe attraversare l'animo di tutte le donne avviate alla ricerca del centro esistenziale sulla via dell'individuazione.
Il femminile raccontato da Anais Nin in questo testo (che è stato concepito nel 1932) è frantumato e confuso, indifferenziato; impediti nell'esprimersi in sintonia, le protagoniste non partecipano alla vita.
La voce narrante deve "girare intorno per poter contemplare la donna da ogni parte".
"Vedo in me due donne, bizzarramente unite come gemelli siamesi.
Le vedo strapparsi l'una all'altra.
Posso udire lo strappo, rabbia e amore, passione e pietà".
Anais pensosa e mascolina ... |
Uno dei due volti qui descritti è quello di Sabina, modellata sulla figura reale di June, moglie dello scrittore Henry Miller, il quale fu, a sua volta, amante e ispiratore della Nin.
Sabina è un'Ombra prigioniera della materia, soffocata dal veleno dei metalli, è la "bianca colomba", immagine archetipica della sapienza divina ancora celata nel piombo saturnino, nell'impossibilità dell'essere cosciente, ignota a se stessa, Venere di latta manovrata dallo stesso Sole nero con il quale è in lotta.
Inquieta e serpentina,
"si dispiegava come la notte sull'universo e non trovava un dio con cui giacere. L'altra metà apparteneva al sole", e lei "è in guerra col sole, e con la luce.
Non tollerava strisce di luce sui libri aperti né orchestrazioni di idee tessute su un singolo tema; non si lasciava coprire dal sole, a cui pure apparteneva metà dell'universo".
"La sua collana stretta attorno al collo del mondo non si fonde"; e ancora "l'acciaio risuona come il metallo della spada ... Le pas d'acier ..."
Anais femminea e danzatrice ... |
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